martedì 11 agosto 2015

Atletica Doping: sono 28 i positivi ai Mondiali 2005 e 2007, medaglie da riassegnare"

Ventotto atleti sottoposti a controlli antidoping ai Mondiali 2005 e 2007 sono risultati positivi con nuove analisi, che hanno permesso, grazie a tecnologie più sofisticate, di scoprire la presenza di sostanze proibite non rilevate 10 anni fa: lo ha reso noto la federazione internazionale di atletica leggera: "La maggior parte di loro si sono ritirati, altri sono atleti già sanzionati e pochissimi gareggiano ancora - ha spiegato la Iaaf - ma possiamo assicurare che nessuno sarà in gara ai Mondiali di Pechino". La rassegna iridata prenderà il via nella capitale cinese il 22 agosto. La Iaaf ha
spiegato che i test erano iniziati ad aprile "ben prima delle recenti accuse di 'Ard e 'Sunday Times": secondo l'inchiesta dell'emittente tedesca, rilanciata dal giornale inglese, sono sospette - per doping - un terzo delle medaglie ottenute tra il 2001 e il 2012.

La Iaaf ha spiegato che se le violazioni saranno confermate, si dovrà provvedere a correggere i risultati dei Mondiali del 2005 e del 2007 e anche, se necessario, a riassegnare le medaglie delle gare: la federazione però non ha fatto i nomi dei 28 atleti coinvolti. La rassegna iridata di 10 anni fa si svolse a Helsinki, due anni dopo a Osaka, in Giappone.

Le nuove analisi sono state favorite dall'uso di nuove procedure per i test: "I grandi passi avanti scientifici nella tecnologia antidoping e nelle analisi sono stati impiegati in questi nuovi testi per consentire di scoprire sostanze proibite che non era possibile rilevare", ha detto Martial Saugy, direttore del Laboratorio svizzero per l'analisi del doping di Losanna. A partire dal 2005, i campioni degli atleti raccolti nei Mondiali sono stati conservati nel laboratorio e riutilizzati per le nuove analisi. "La scoperta conferma di nuovo l'impegno della Iaaf per scoprire ogni tipo di inganno nello sport, non importa quanto tempo ci voglia", ha detto la Federazione, che è stata duramente criticata nelle scorse settimane dopo l'inchiesta di 'Ard' e del 'Sunday Times'. "La Iaaf non vuole nascondere che alcuni atleti continuano a barare e a truffare i loro avversari - continua la nota del 'governo mondiale' dell'atletica - Ma noi faremo tutto ciò che è in nostro potere e utilizzeremo ogni strumento possibile per proteggere gli atleti puliti che sono la stragrande maggioranza del nostro sport".

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