giovedì 23 febbraio 2017

Elisa Rigaudo si ritira dalle gare, la marciatrice lo ha annunciato oggi


Ieri ha ricevuto la medaglia di bronzo dei Mondiali di Daegu del 2011,oggi  l’annuncio inatteso del ritiro. La marciatrice azzurra Elisa Rigaudo ha chiuso la sua splendida carriera, annunciando in un’intervista pubblicata dal sito della Fidal, la fine della sua avventura in pista. Mercoledì a Torino le è stata consegnata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò e dal presidente della Fidal, Alfio Giomi la medaglia di bronzo della 20 km dei Mondiali del 2011 che le è stata assegnata dopo la squalifica per doping della russa Kaniskina. Lei, a stretto giro di posta, ha annunciato: “Quella di Rio 2016 è stata la mia ultima gara. Dopo 4 Olimpiadi, 7 Mondiali e 25 presenze in Nazionale è venuto il momento di dire basta. Senza rimpianti, ma al contrario con un bagaglio di ricordi felici”. 
La cuneese, 36 anni, aveva iniziato la preparazione invernale “come sempre, ma non era più possibile passare lunghi periodi lontano da casa, a Castelporziano. Elena, la mia figlia più grande ha iniziato la scuola elementare. Ora farò la finanziera, ma credo di potere dare molto al mio sport. Non mi sento tagliata per fare il tecnico personale, ma ho vent’anni di esperienza internazionale da mettere al servizio dei giovani e della marcia in generale”. Il bronz mondiale di Daegu 2011 va ad aggiungersi a quello di Pechino 2008 e quello dei Campionati Europei di Goteborg 2006.

Marcia: Elisa Rigaudo si riprende il bronzo dei Mondiali 2011

FOTO COLOMBO-FIDAL
Eisa Rigaudo  ha ricevuto ieri a Torino la medaglia di bronzo della 20 chilometri di marcia dei Campionati Mondiali di Daegu 2011. A sei anni dalla gara iridata, la marciatrice delle Fiamme Gialle è stata premiata dal presidente del CONI Giovanni Malagò e dal presidente della FIDAL Alfio Giomi, che nell'occasione le hanno consegnato anche l'attestato per il sesto posto ai Giochi Olimpici di Londra 2012.

Entrambe le classifiche sono state riscritte a seguito della squalifica per doping di Olga Kaniskina.

Elisa Rigaudo - ora mamma di Elena e Simone, che applaudivano in platea insieme al papà Daniele - aggiunge così al proprio palmares il terzo posto nella rassegna iridata del 2011 dopo aver conquistato quello dei Giochi Olimpici Olimpici di Pechino 2008 e quello dei Campionati Europei di Goteborg 2006.
La cerimonia di premiazione è avvenuta sul palco del prestigioso Teatro Piccolo Regio di Torino in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno sportivo di CONI Piemonte, alla presenza del presidente regionale del Comitato Olimpico Gianfranco Porqueddu, del Comandante del Gruppo Polisportivo delle Fiamme Gialle e vicepresidente FIDAL Vincenzo Parrinello e del Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza Raffaele Romano.

FONTE: Fidal.it

mercoledì 22 febbraio 2017

Nell'alto Mariya Kuchina e Ivan Ukhov volano in Russia

La campionessa europea e mondiale indoor Mariya Kuchina nel corso dei campionati russi, ieri Martedì 21 Febbraio ha saltato m. 2.03

La saltatrice in alto russa, che ha vinto il titolo mondiale ed europeo indoor nel 2015, è riuscita a valicare l'asticella con la misura di 2.03 che rappresenta la miglior prestazione mondiale stagionale e che gli ha permesso di vincere l'ennesimo titolo russo al coperto.

Un'altro signore del salto in alto russo, campione olimpico di Londra 2012 Ivan Ukhov, ha saltato 2,32. Il suo risultato è il migliore in Europa e il terzo al mondo in questa stagione.


I due atleti russi non potranno però gareggiare ai Campionati Europei Indoor in quanto agli atleti di quel paese sono ancora vietate le gare internazionali della IAAF a causa di un sistema di  doping diffuso in Russia.


Tricolori invernali di lanci, Rieti ospita la finale


Quest' anno sarà Rieti ad ospitare sabato 25 e domenica 26 febbraio  gli specialisti italiani di disco, giavellotto e martello che saranno protagonisti della finale nazionale dei Campionati Italiani Invernali di lanci. La rassegna Tricolore, dopo cinque stagioni consecutive a Lucca, approda dunque allo stadio Raul Guidobaldi organizzata dalla Studentesca Andrea Milardi Rieti. In palio ci sono 18 titoli, equamente divisi tra maschili e femminili: ogni specialità assegna quelli assoluti, promesse e giovanile (juniores e allievi insieme).
Oltre a definire i campioni italiani invernali, Rieti sarà anche determinante per la definizione della squadra azzurra che parteciperà alla Coppa Europa di lanci 2017 a Las Palmas De Gran Canaria (11 e 12 marzo), così come degli atleti under 23 e under 20 che il 4 marzo prenderanno parte all’incontro internazionale indoor e di lanci lunghi fra Italia, Francia e Germania di Halle. Di seguito è possibile consultare l'elenco degli atleti ammessi alla finale nazionale dopo le fasi regionali svoltesi in tutta Italia.





Fidal Lombardia: «L'atletica tornerà in pista ricominciando dalle scuole»




Fonte: IL giornale.it- «Come sta l'atletica lombarda? Le dico solo che ci sono 200 piste in tutta la regione e che tre quinti sono distrutte, scrostate, con crepe dove ci cresce l'erba. Un quinto si può usare solo per allenarsi e un quinto può ospitare gare ufficiali...». Non bene quindi. Almeno parlando di strutture che non sono solo l'Arena, dove qualcosa si sta muovendo ma se non ci saranno intoppi sarà pronta non prima del 2019 o il centro Saini che è vecchio e ha assoluto bisogno di cure. Giovanni Mauri, da novembre presidente della Fidal Lombarda, sa che c'è da fare. E sa anche che quello delle strutture resta un nodo importante da affrontare perchè attualmente una città come Milano non è in grado di ospitare un evento nazionale o internazionale di atletica: «L'ultimo bando della Regione- spiega-ha permesso di rimettere a posto alcune situazioni ma visti i numeri del movimento credo che ci meritiamo qualcosa in più. Un centro sportivo come il Saini ad esempio dovrebbe diventare un punto di riferimento tecnico federale, un po' come l'Acqua Acetosa a Roma. Certo siamo in un momento di scarse risorse ma investire sullo sport è fondamentale. Oggi c'è la tendenza a dismettere gli impianti perchè sono costosi e non producono reddito. Ma puntare su queste strutture è un investimento sociale». 


E i numeri lombardi sono di tutto rispetto. Cinquantamila tesserati, oltre 500 società, più di cento tecnici, cinquecento giudici e oltre 700 manifestazioni ufficiali tra pista, marcia e campestri che fanno dell'atletica un'eccellenza azzurra: «Sì è così- spiega Mauri- ma le difficoltà ci sono. Il vero problema è che abbiamo scarsa cultura sportiva. E qui si deve lavorare partendo dalle scuole. Dobbiamo costruire un ponte tra società sportive e istituti scolastici che ci permetta di lavorare con gli insegnanti anche con corsi di aggiornamento. Stiamo mettendo a punto anche un progetto di collaborazione con le università che potrebbe concretizzarsi con il sostegno ad alcune borse di studio per gli studenti più meritevoli». Ma c'è un gap da riempire. Rispetto venti, trent'anni fa la preparazione atletica dei ragazzi che frequentano le scuole primarie ha fatto passi idietro: «Diciamo che oggi i ragazzi sono figli di un'epoca che tra tecnologie e paure li porta a muoversi meno- spiega il presidente Fidal- Trent'anni fa i bambini passavano i loro pomeriggi nei cortili o in strada a correre, ad arrampicarsi sugli alberi a giocare. Oggi è tutto cambiato. Anche la condizione fisica da cui si parte». Un atletica che entra nelle scuole e prova a coinvolgere le società sportive giovanili ma che deve fare i conti con un'età media dei tesserati che continua a crescere. «É chiaro che noi puntiamo sui giovani a dar loro supporto tecnico perchè facciano crescere il loro talento- spiega Mauri- Siamo tutti contenti quando gli azzurri vanno a medaglia, quando Cova e Panetta salgono sui podi mondiali ma non possiamo dimenticare chi è avanti con l'età e vuole fare sport. I master sono i nostri sponsor, la nostra cultura perchè l'atletica e la corsa sono un anti-età fantastico. E anche questo è un movimento che va aiutato a crescere con corsi, allenamenti che spieghino cosa deve essere lo sport a cinquanta, sessanta, settant'anni». Nei piani della Fidal c'è infatti il potenziamento del settore sanitario, mettere a disposizione dei tesserati e delle società uno staff con medici dello sport, nutrizionisti, piscologi per dare supporto immediato in casi di infortuni agli atleti di punta e per promuovere la cultura della salute. «Credo nella gestione collegiale dello sport- spiega Mauri- nella collaborazione e nelle sinergie con le altre Federazioni per creare eventi in comune che ci farebbero crescere e risparmiare. Eventi nelle città per coinvolgere più gente possibile». Anche se poi nelle città, a Milano soprattutto, non sempre corse e maratone sono ben viste: «Non dobbiamo avere la pretesa che una città si fermi per un corsa- spiega il presidente Fidal- Dobbiamo essere capaci di comunicare e di coinvolgere, spiegando che lo sport non è solo agonismo ma anche socialità. Facendo capire a tutti che è una festa e tutti possono partecipare».
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