Gli Stati Uniti hanno dominato il medagliere ai Mondiali di atletica di Tokyo, ma una serie di sanzioni per doping sta mettendo in dubbio l’integrità degli atleti americani in vista delle Olimpiadi di Los Angeles.
Marvin Bracy-Williams, ex medagliato mondiale, ha ricevuto una squalifica di 45 mesi dopo un test positivo del 2024 che ha rilevato un agente anabolizzante. L’indagine ha rivelato anche tentativi di interferenza e ripetute violazioni delle regole di reperibilità, portando alla cancellazione dei suoi risultati dal giugno 2023.
Il caso ha sollevato critiche anche per i legami con il suo allenatore Dennis Mitchell, già coinvolto in scandali di doping negli anni ’90.
Fred Kerley, medaglia olimpica, è stato sospeso per tre mancate reperibilità e ha poi sorpreso il mondo aderendo agli Enhanced Games, la controversa competizione “doping-friendly” prevista a Las Vegas.
La giovane promessa Erriyon Knighton, considerato l’erede di Usain Bolt, è stata esclusa dalle Olimpiadi con una squalifica di quattro anni decisa dal TAS, nonostante l’assoluzione iniziale da parte di USADA.
La tensione tra USADA (l’agenzia antidoping statunitense) e la WADA (agenzia mondiale) è ormai esplosiva. Dopo il caso dei 23 nuotatori cinesi risultati positivi ma autorizzati a gareggiare, gli Stati Uniti hanno accusato WADA di insabbiamenti e il Congresso ha tagliato i fondi all’organizzazione.
Le polemiche si sono intensificate quando WADA ha chiesto agli USA di impedire gli Enhanced Games del 2026, mentre USADA ha ribattuto accusando la controparte di voler “diffamare l’America” per distogliere l’attenzione dalle proprie mancanze.
In sintesi, lo sport americano si trova stretto tra successi internazionali e scandali che rischiano di minare la credibilità del movimento atletico proprio alla vigilia delle Olimpiadi di casa.



.jpg)

.jpg)




Mondo Duplantis
Shelly-Ann Fraser-Pryce
Kishane Thompson
Femke Bol
Ethan Katzberg







.svg.png)

