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lunedì 15 settembre 2025

Iliass Aouani: dalle case popolari al podio mondiale, il maratoneta che corre per un sogno

Nel cuore pulsante dell’atletica italiana, un nome ha risuonato con forza ai Mondiali di Tokyo 2025: Iliass Aouani, bronzo nella maratona, simbolo di resilienza, talento e orgoglio nazionale. Ma dietro il tempo di 2h09’53” e il tricolore sventolato con fierezza, c’è una storia che merita di essere raccontata per intero, per far conoscere ai non addetti ai lavori, cosa significa, e quanto è difficile, vincere una medaglia mondiale.

Le radici: famiglia e migrazione

Nato il 29 settembre 1995 a Fquih Ben Salah, in Marocco, Iliass è l’unico dei cinque figli nato fuori dall’Italia. A soli due anni, si trasferisce con la famiglia a Milano, nel quartiere popolare di Ponte Lambro, dove il padre lavora in cantiere e la madre si occupa della casa4. Cresciuto in un contesto difficile, Aouani ha sempre riconosciuto il ruolo fondamentale della famiglia: “Mio padre sarà fiero di me. In questa medaglia c’è tutto: lacrime, delusioni, momenti in cui volevo mollare”.

Studi e doppia vita tra ingegneria e atletica

Dopo il liceo scientifico, Iliass vola negli Stati Uniti per studiare ingegneria civile alla Syracuse University, dove ottiene anche la laurea magistrale in ingegneria strutturale. Parallelamente, coltiva la passione per la corsa, iniziata quasi per caso a 15 anni. Allenato da tecnici di alto livello, tra cui Chris Fox e Brien Bell, raggiunge la finale NCAA sui 10.000 metri nel 2019.

La carriera sportiva: titoli, record e rinascite

Rientrato in Italia nel 2021, si stabilisce a Ferrara sotto la guida di Massimo Magnani, e diventa il primo atleta a vincere nello stesso anno i titoli italiani assoluti di cross, 10.000 su pista, 10 km su strada e mezza maratona.

  • 🥇 Campione europeo di maratona a Leuven (aprile 2025) con 2h09’05”
  • 🥉 Bronzo mondiale a Tokyo (settembre 2025), primo italiano sul podio della maratona dopo 22 anni6
  • 🕒 Record personale: 2h06’06” a Valencia nel 20245

Le ombre: razzismo, esclusioni e pensieri tossici

La strada non è stata sempre in discesa. Aouani ha vissuto episodi di razzismo, la delusione per la mancata convocazione olimpica e momenti di crisi profonda: “Durante la gara, affioravano pensieri tossici, la mia parte oscura che voleva farmi mollare. Ma ho risposto: ‘Stai zitto, corri e basta’.

Il messaggio: correre per chi non ha voce

Il suo bronzo non è solo una medaglia, ma un manifesto: “Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari. Spero che la mia storia sia d’ispirazione: quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare”2.

Oltre la pista: lettura, riflessione e identità

Appassionato di lettura, Aouani riflette spesso sul senso del suo percorso: “Quando non hai chiari i ‘perché’, non trovi i ‘come’. Ho capito che questa è la mia vita e che devo dedicarle il 100%”.

Conclusione: un atleta, un simbolo

Iliass Aouani non è solo un maratoneta. È il volto di un’Italia che accoglie, che lotta, che sogna. Un ingegnere, un figlio, un campione. E soprattutto, un uomo che ha imparato a correre contro il vento, per sé e per tutti quelli che non hanno mai smesso di credere.

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