Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha confermato la squalifica di quattro anni inflitta all’atleta spagnolo Mohamed Katir per violazione delle norme antidoping, respingendo sia il ricorso presentato dal corridore che quello della World Athletics (WA), che chiedeva un’estensione della sanzione a cinque anni.
La decisione, resa nota venerdì scorso, stabilisce che la squalifica rimarrà in vigore a partire dall’11 dicembre 2024, senza alcuna udienza tra le parti. Katir, vicecampione mondiale nei 5.000 metri, era stato inizialmente sospeso per due anni nel febbraio 2024 dall’Athletics Integrity Unit (AIU) a causa di tre errori di localizzazione nei dodici mesi precedenti.
Successivamente, il 18 marzo 2024, l’AIU ha notificato a Katir una seconda presunta violazione per manomissione di documenti, in particolare una carta d’imbarco falsificata per simulare un viaggio il giorno di una delle omissioni. L’atleta ha ammesso il gesto durante un colloquio con l’AIU, ma ha rifiutato le ulteriori conseguenze proposte.
Il Tribunale Disciplinare dell’Australia Occidentale ha quindi emesso una sanzione di quattro anni, da scontare in parallelo alla sospensione già in corso, senza invalidare i risultati ottenuti prima del 7 febbraio 2024. Katir ha presentato ricorso al TAS il 9 gennaio 2025, chiedendo l’annullamento della sanzione e la dichiarazione di non aver commesso alcuna violazione. La WA ha risposto con un contro-ricorso l’11 marzo, chiedendo l’estensione della squalifica.
Il collegio del TAS ha riconosciuto la manomissione intenzionale dei documenti da parte dell’atleta, ma ha ritenuto che non vi fossero circostanze aggravanti tali da giustificare un aumento della pena. Di conseguenza, entrambi i ricorsi sono stati respinti.

ecco che fine aveva fatto!
RispondiElimina