L'azzurra Libania Grenot |
Principale momento di verifica per buona parte di coloro che puntano ad essere protagonisti sulla scena di Zurigo, ai Campionati Europei del prossimo agosto, in quello che è da sempre l’obiettivo stagionale dell’atletica azzurra, come più volte ripetuto sia dal presidente federale Alfio Giomi, sia dallo stesso Magnani. Interpretazione, questa della tappa intermedia verso il traguardo finale, che spiega, in parte, la composizione della squadra per Brausnchweig, priva com’è di quei “raddoppi” (impiego di atleti in due gare, staffette a parte) che in passato, complice una formula diversa, hanno contribuito a scrivere la storia della partecipazione italiana nella manifestazione.
E’ il caso, per fare un esempio, di Libania Grenot (l’unica maglia azzurra attualmente inserita nella top ten continentale nel comparto velocità-ostacoli), che sabato correrà i 400 metri, ma che avrebbe, con l’ottica della vecchia Coppa Europa, potuto efficacemente coprire anche i 200 metri. La prospettiva è cambiata, in Italia e altrove (basta leggere la composizione degli altri team iscritti), e dunque largo ai giovani ed agli esordienti, alcuni dei quali di valore certificato. Detto di Erika Furlani (una che lo scorso anno ha saputo fregiarsi dell’argento mondiale under 18, e che nel 2014 è già salita a 1,87) e di Johanelis Herrera Abreu (sarà nel gruppo della 4x100), vale la pena sottolineare le “prime” assolute per Lorenzo Bilotti, Eseosa Desalu (entrambi nel pacchetto 4x100, in forza degli ottimi risultati di Aubagne, personali su 100 e 200 metri, rispettivamente 10.33 e 20.78), Massimiliano Ferraro (4x100 metri), Federica Del Buono (ingresso prepotente in squadra per la veneta, sbocciata nella primavera azzurra), e Yadisleidis Pedroso (finalmente con il tricolore sul petto dopo un 2013 in attesa dell’eleggibilità).
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