Andrew Howe sceglie una foto per «rispondere» al richiesta della Procura Nado che ha chiesto per lui e altri venticinque atleti la squalifica per mancata reperibilità. Si profili facebook e twitter il lunghista e velocista dell’Italia ha postato un foto che lo ritrae in stampella accompagnata da un messaggio: Whereabouts 2011/12. This is where i was (Ecco dov’ero).
E ancora: Ringrazio per le parole spese a difesa dell’atletica pulita da CONI, FIDAL e CONI Provinciale di RIETI.Howe fa riferimento al periodo incriminato, da cui nasce la bufera che sta travolgendo l’atletica italiana, quando come documenta la foto che lo ritrae in stampella e con la gamba ingessata, era infortunato. Il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, conferma: «Questa è una cosa che risale agli anni 2011-2012.
Purtroppo, allora il meccanismo di comunicazione era abbastanza farraginoso. Però ha favorito i disguidi e i mancati controlli anche forse il fatto che qualche atleta, onestamente, ha sottovalutato la loro importanza. Ora i tempi sono diversi: non succede più. Io credo che ci voglia molta serenità in questo momento, cioè né ghigliottina né essere assolutori».
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