Usain
Bolt ieri a New York con il suo 20.29 nei 200 metri torna a correre
come un atleta Normale. L'immagine di superatleta costruita in anni
di dominio in giro per il mondo comincia vacillare. Quello visto
sulla pista di New York è un atleta ai limiti di una (relativa)
normalità, ambito che non lo aveva mai sfiorato nella sua
straordinaria carriera,
nemmeno in età giovanile. Bolt vince i 200 metri ma gli avversari finiscono per arrivargli praticamente addosso sul traguardo; Zharnel Hughes, chiude a 3 soli centesimi (20.32), con il giamaicano che si volta a guardarlo negli ultimi due appoggi, prima di abbassare la testa per evitare ogni problema sulle fotocellule.
nemmeno in età giovanile. Bolt vince i 200 metri ma gli avversari finiscono per arrivargli praticamente addosso sul traguardo; Zharnel Hughes, chiude a 3 soli centesimi (20.32), con il giamaicano che si volta a guardarlo negli ultimi due appoggi, prima di abbassare la testa per evitare ogni problema sulle fotocellule.
Buone
notizie invece arrivano da David Rudisha che a New York corre un
ottimo 1:43.58, mancando la miglior prestazione iridata 2015 di soli
due centesimi. Il ritmo è ben lanciato dallo statunitense Martin
(50.10), con Rudisha in scia; lo inseguono l’altro americano Boris
Beriane e il francese Pierre-Ambroise Bosse, finiti poi nell’ordine
con tempi al di sotto dell’1:44, 1:43.84 per Berian (personale) e
1:43.88 per Bosse.
Bene
il sudafricano Wayde Van Niekerk nei 400 metri: il suo 44.24, oltre
alla vittoria, gli regala anche il record nazionale ed il secondo
posto nella lista mondiale dell’anno (dietro Kirani James, 43.95);
scende sotto i 45 anche l’eterno Chris Brown (Bahamas, 36 anni e
mezzo), secondo in 44.74. Vanno forte anche le ragazze, sul giro di
pista: la statunitense Francena MCorory vola addirittura al mondiale
stagionale, chiudendo in 49.86 (nove centesimi meglio del 49.95 di
Sanya Richards-Ross, finora unica a fa segnare un crono sub-50
secondi).
Infine
nel getto del peso senza David Storl in proiezione Mondiali di
Pechino si propone con sempre più convinzione lo statunitense Joe
Kovacs, capolista mondiale con 22,35, e primo ieri con 21,67 a 1
centimetro dal Record dello stadio.
Nessun commento:
Posta un commento