martedì 22 dicembre 2015

Coe era a conoscenza del doping in Russia


Piove sul bagnato nel travagliato mondo dell'atletica leggera. Il fatto è grave, in quanto riguarda l'uomo delegato al rilancio del movimento dopo gli scandali in serie che lo hanno scosso, Sebastian Coe. Una e-mail inguaia il presidente della federazione internazionale di atletica.
L'accusa parte dal quotidiano francese Le Monde, che ha potuto visionare un messaggio di posta elettronica che dimostrerebbe come Nick Davies, attuale braccio destro del nuovo numero uno Iaaf, fosse a conoscenza dei casi di doping dell'atletica russa almeno dal 2013. La mail in questione è datata 29 luglio 2013, pochi giorni prima dei Mondiali di Mosca, ed è stata scritta da Davies a Papa Massata Diack, figlio dell'ex numero uno Iaaf Lamine Diack e consulente marketing per la federazione internazionale prima di essere travolto dallo scandalo insieme a suo padre.

Davies, all'epoca portavoce della Iaaf, secondo quanto riportato da Le Monde precisa che la mail "deve rimanere top secret. Ho bisogno di sedermi a parlare con il dipartimento antidoping e capire esattamente quali siano i 'cadaveri' russi che abbiamo nell'armadio per quanto riguarda il doping" - scrive  Davies, che poi spiega al suo interlocutore di volere mettere in atto "ufficiosamente" una campagna "per evitare scandali mediatici internazionali legati ai Mondiali di Mosca, soprattutto con la stampa britannica da dove vengono i peggiori articoli". A tal fine Davies valuta la possibilità di "usare Csm", l'agenzia Chime Sports Marketing in cui Coe a quei tempi ricopriva il ruolo di direttore generale.

Davies non esclude nemmeno di ricorrere all'aiuto diretto di Coe, già vicepresidente Iaaf. "Potremmo approfittare dell'influenza politica di Seb nel Regno Unito. E' nel suo interesse personale garantire che i Mondiali di Mosca siano un successo e che la gente non pensi che la stampa del suo Paese voglia distruggerli. Possiamo lavorare duramente per fermare tutti gli attacchi pianificati
dalla stampa britannica nei confronti della Russia nelle prossime settimane". Contattato da Le Monde, Davies si è difeso assicurando che la mail in questione "consisteva in uno scambio di idee" e che Coe non è mai stato messo a conoscenza di questa vicenda. "Non ho discusso queste idee con Csm -ha sostenuto Coe- e non c'è mai stato un accordo tra Iaaf e Csm per mettere in piedi una campagna di pubbliche relazioni".

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