I gemelli Dematteis |
Bernard Dematteis corre con il peso del titolo continentale conquistato – clamorosamente - un anno fa nelle montagne polacche di Borovets. Il fratello Martin è dato in grandissima condizione, il team azzurro composto anche da Alex Baldaccini e Luca Cagnati è compatto come non mai. Bernard sceglie una rischiosa gara d’attacco: in testa fin dai primi metri, sfilacciando da subito il gruppo che prova a stargli dietro, soprattutto Robbie Simpson che tignoso lo marca a distanza di una decina di metri. Al passaggio del primo giro sono una ventina i secondi di vantaggio sul fratello e trenta sul britannico. Inseguono nomi importanti della corsa in montagna come quello del turco sei volte campione continentale Ahmet Arslan, del francese Julien Rancon, del rumeno proveniente dall’orienteering Ionut Zinca e dello stesso Baldaccini. La mossa dei Dematteis trasforma i 13,5 chilometri di gara in un incessante inseguimento alle maglie azzurre, in particolare a Bernard.
Le donne della corsa in montagna italiana non tradiscono e portano a casa l’oro a squadre in una gara dominata dalla favorita della vigilia, l’austriaca Andrea Mayr. Il medico viennese costruisce una vittoria individuale in 39:43 che colpisce per l’autorità e il distacco – 1:10 sulla seconda classificata, la slovena Mateja Kosovelj (40:53) – nonostante dia l’impressione di non premere sino in fondo sul pedale dell’acceleratore.Terza, a sorpresa ma non troppo, è l’altra austriaca Sabine Reiner (41:03): l’uno-due delle maglie biancorosse per un attimo spaventa i tifosi azzurri a bordo percorso, ma la classifica finale è tinta di azzurro brillante. Italia prima con 20 punti, con la Gran Bretagna seconda staccata di 11 lunghezze (31 punti) e le austriache di bronzo con 36 punti complessivi. La campionessa mondiale Alice Gaggi passa al primo giro, a metà gara, al terzo posto già in rimonta all’interno di un gruppetto di inseguitrici che comprende Kosovelj e la britannica Emma Clayton. Recupera qualcosa in discesa, “specialità della casa” ma non basta: viene superata da una Reiner che nel secondo tratto di salita ha davvero una marcia in più e quasi arriva a soprendere Kosovelj, brava a respingere al mittente l’assalto. L’azzurra chiude quarta in 41:22, a 19 secondi dal bronzo.