martedì 20 agosto 2019
Doping, due anni per l'ex presidente lettone della Federazione di atletica leggera ed ex lunghista
L 'ex presidente della Federcalcio lettone (LVS) Ineta Radēviča è stata messa al bando per due anni a seguito del suo test positivo dei Giochi olimpici di Londra del 2012.
La 37enne in pensione è stata squalificata dal salto in lungo a Londra 2012 dopo essere stata beccata per doping nei ritiri effettuati dal Comitato Olimpico Internazionale.
Radēviča si è dimesso da capo dell'LVS tre giorni dopo la notizia della sua squalifica emersa a novembre.
È arrivato dopo che l'Athletics Integrity Unit (AIU) ha confermato il suo test positivo per la sostanza vietata oxandrolone, uno steroide anabolizzante.
L'AIU ha sospeso Radēviča, la terza della finale femminile di salto in lungo a Londra 2012 per essere squalificata retroattivamente, fino a novembre 2020.
La russa Anna Nazarova e la bielorussa Nastassia Mironchyk-Ivanova sono state entrambe squalificate dal salto in lungo ai Giochi del 2012 a seguito di test antidoping rifatti.
La finale aveva caratterizzato 11 jumper anziché 12, con la turca Karin Mey Melis che si ritirava quando la IAAF è stata informata di averla trovata positiva al testosterone ai Campionati Europei 2012 di Helsinki.
Radēviča è stato incoronato campione europeo a Barcellona nel 2010 e si è classificato terzo all'International Association of Athletics Federations World Championships 2011 a Daegu, un evento vinto dall'americano Brittney Reese.
Il lettone è stato successivamente trasferito alla medaglia d'argento dopo che la russa Olga Kucherenko è stata squalificata a seguito di una ripetizione positiva del suo campione dalla Corea del Sud.
Ha ricevuto la medaglia d'argento ai Campionati mondiali di atletica leggera 2017 a Londra.
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Non di capisce più niente
RispondiEliminaCon tutte queste squalifiche retroattive ormai non c'è più la certezza di una medaglia
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